Page 5 - il carso
P. 5
sostanzialmente immobilizzato ed inutile.
La landa carsica pietrosa non fornisce prodotti agricoli a sufficienza,
solo legname, e le doline vengono coltivate in minima parte. Le altre col
tempo si sono imboschite o sono state riempite con detriti o rifiuti.
Un programma di allevamento mirato tende a riportare nel circolo
economico i patrimoni familiari terrieri, a generare nuovi posti di lavoro
per i giovani appartenenti a queste famiglie, a creare una produzione
DOC (fortemente legata al territorio) di prodotti alimentari di qualità,
quali carne, prosciutti, insaccati, prodotti caseari e molti ancora.
La dolina genera la forma del paese di Doberdò del lago.
Le abitazioni, le stalle e i rustici agricoli si insediano attorno all’ampia
dolina e il suo fondo piatto viene coltivato a vite.
Ricreare l’ecosistema delle doline è possibile attraverso:
•• il disboscamento e la pulizia
•• il pascolo
•• la riformazione degli stagni carsici.
Al posto dei rustici obsoleti viene ricavato un nuovo prosciuttificio, Questi tre punti sono interconnessi tra loro e uno la conseguenza
legato agli allevamenti di maiali situati al di fuori del centro abitato. dell’altro poichè disboscando la dolina questa può essere adibita
a pascolo e gli animali brucando l’erba selezionano la vegetazione
Il prosciuttificio è ubicato in una posizione tale da poter sfruttare la eliminando le pianti infestanti e pascolando compattano il terreno
ventilazione naturale. L’edificio è stato studiato per ospitare oltre alla rendendolo di nuovo impermeabile. Impermeabilizzando il terreno
fase di lavorazione, anche la commercializzazione dei prodotti e stages si favorisce la rinascita degli stani carsici che diventano fonte di
per il turismo didattico. É prevista anche la costruzione (o il recupero) di approvvigionamento dell’acqua per gli allevamenti stessi.
una latteria sociale e di un macello.
Il progetto prevede la costruzione di stalle temporanee, da realizzarsi
sul bordo nord-est della dolina, così da proteggere dal vento gli animali,
con muri in balle di paglia dello spessore di 1 mt e una copertura
leggera sostenuta da pali di legno conficcati nel terreno.
Si prevede inoltre lo stazionamento di un container per le mungitrici
mobili e il riparo dell’apparato energetico che, sfruttando l’energia del
vento con una pala eolica e quella solare con pannelli fotovoltaici,
riesce produrre circa 5-6 kW. Tale produzione di energia soddisfa
il fabbisogno elettrico di due mungitrici elettriche che garantiscono,
nell’arco di due o tre ore, il passaggio di circa un centinaio di vacche.
A queste stalle si affiancheranno altre due struture, il caseificio sociale
e il macello, essendo l’allevamento principalmente orientato alla
produzione di carne.
Le stalle e l’apparato energetico così concepiti diventano degli elementi
facilmente removibili che si possono posizianare su altre doline,
innescando un ciclo di rotazione fino al loro completo recupero, con la
conseguente formazione dei laghi carsici.
La struttura proprietaria dell’altopiano è principalmente privata, molto
estesa ed estremamente suddivisa in piccolissime percentuali
espresse in millesimi. Essa costituisce un patrimonio familiare